Medicazione semplice: quali disinfettanti scegliere?

La cute rappresenta una valida barriera in grado di prevenire l’ingresso dei microrganismi nei tessuti sottostanti.
Qualsiasi lesione, però, che dà luogo ad una perdita di integrità strutturale della cute rappresenta una potenziale porta d’ingresso per microrganismi che, in tal modo, possono colonizzare gli strati inferiori, moltiplicarsi e dar luogo a infezione.
L’antisepsi è l’insieme delle procedure che determinano l’arresto della crescita dei microrganismi presenti sui tessuti viventi e si attua mediante l’uso degli antisettici.
L’antisettico è una sostanza di natura chimica capace di prevenire o bloccare lo sviluppo di agenti patogeni attraverso l’inibizione o distruzione degli stessi sui tessuti viventi.
L’antisettico ideale dovrebbe essere:
- ad ampio spettro d’azione sui microrganismi (dai batteri ai virus)
- bassa o nulla tossicità sui tessuti
- economico
- di facile applicazione
La scelta dell’antisettico da utilizzare va ponderata sia in base alle proprietà della soluzione antisettica (tollerabilità, efficacia, tossicità, resistenze accertate, eventuali allergie) sia in base al tessuto o lesione da trattare.
Quando si utilizza o si acquista un antisettico bisogna leggere sul foglietto illustrativo il principio attivo, la concentrazione di quest’ultimo ed infine se è per cute lesa o cute integra.
Oggi i principi attivi di scelta raccomandati dalle evidenze scientifiche per l’antisepsi della cute lesa sono:
- iodopovidone al 10 %;
- clorossidante elettrolitico (ipoclorito di sodio) allo 0,05 %
- clorexidina allo 0,5 %
I prodotti a base di ammonio quaternario (es. benzoxonio cloruro) sono dotati di buone proprietà detergenti ma hanno blanda attività battericida.
Il clorossidante elettrolitico allo 0,05 % per il suo ampio spettro d’azione, per la bassa tossicità sui tessuti e per la colorazione neutra è da considerarsi la soluzione di riferimento.
Lo iodopovidone al 10 % per cute lesa ha un ampio potere d’azione sui microrganismi paragonabile al clorossidante elettrolitico ma presenta alcuni limiti d’impiego (non utilizzare su donne in stato di gravidanza, bimbi con età inferire ai 6 mesi) essendo esso tireotossico.