Aiutare il bambino a pensare con il cuore

Le emozioni, secondo gli studi scientifici degli ultimi vent’anni, sono strumenti fondamentali per la nostra relazione con il mondo e con gli altri: modellano la nostra soggettività, guidano il nostro pensiero e la nostra azione. Non solo conducono il comportamento diretto nell’ambiente, ma servono anche ad amplificare, a dare forma e colore all’azione stessa.
I bambini provano emozioni fin dai primissimi mesi di vita e le comunicano. Comincia così un’avventura complessa e avvincente che coinvolge il bambino e gli adulti che vivono con lui: la costruzione delle relazioni.
Entrare in relazione significa riconoscersi, vedere l’altro e rendersi visibile. Per un bambino essere riconosciuto significa essere accolto, protetto e accudito. Ma anche nutrito, difeso dai pericoli, consolato nel dolore e nella paura.
L’adulto risponde alle richieste “primarie”, come mangiare o dormire, ma anche alle modalità con cui esse vengono espresse: interpreta le emozioni che il bambino gli trasmette e risponde a esse con emozioni, oltre che con azioni.
Fra il bambino e l’adulto si crea un circuito emotivo che influisce su tutto quello che avviene e avverrà tra di loro: il benessere relazionale si costruisce in quegli scambi continui che caratterizzano la vita affettiva della famiglia.
All’adulto spetta la capacità di rendere questi scambi costruttivi: dare un significato a quello stato d’animo e distinguerlo, è la chiave per dare ai figli gli strumenti per sentire sé stessi in mezzo agli altri, alimentare il loro essere individui unici in relazione.
I bambini quindi, per imparare a gestire le emozioni senza farsi travolgere, hanno bisogno di un terreno sicuro che consenta loro di provare a esprimerle, anche se in modo impreciso e confuso. Hanno bisogno di essere sicuri che i sentimenti di mamma e papà nei loro confronti non cambiano e non temono le loro tempeste emotive.
Se i genitori riescono a facilitare un’espressione autentica senza interpretazioni personali o negazioni, le emozioni diventano un canale importante di comunicazione, di riconoscimento reciproco, di educazione e di crescita.
Dott.ssa Raffaella Baino, Psicologa Psicoterapeuta
Dott.ssa Giulia Guasco, Psicologa Psicoterapeuta
Studio Ventuno – Centro di psicoterapia e psicologia clinica
Via Natta 21 – Asti